DAE nello sport: siamo al rinvio…. definitivo? [Aggiornato!]

Solo pochi giorni fa abbiamo festeggiato, tramite i nostri canali social, la comunicazione della firma da parte del Ministro della Salute Lorenzin del Decreto che rendeva finalmente in vigore, dopo numerosi rinvii e numerosi decessi evitabili, l’ormai famoso “Decreto Balduzzi” che avrebbe dovuto rendere obbligatoria la presenza di un DAE e di personale formato durante le attività delle Società Sportive Dilettantistiche, anche durante gli allenamenti.

Il primo dubbio ci era sorto proprio in merito alla necessità di un nuovo Decreto: dopo i numerosi rinvii, perché non lasciare in applicazione quello già promulgato pochi anni fa?

La risposta, purtroppo, sembra arrivare leggendo la Gazzetta Ufficiale. Leggendo il documento infatti, a pag.56  si evince come l’obbligo si assolto

“qualora sia presente una persona debitamente formata all’utilizzazione del dispositivo durante le gare inserite nei calendari delle Federazioni sportive nazionali e delle Discipline sportive associate, durante lo svolgimento di attività sportive con modalità competitive ed attività agonistiche di prestazione organizzate dagli Enti di promozione sportiva, nonché durante le gare organizzate da altre società dilettantistiche.”

Non siamo esperti di “legalese“, ma a leggere il documento sembra proprio che i normali allenamenti siano stati esclusi dall’obbligo. Ci troviamo quindi di fronte ad un enorme passo indietro e saremmo ben lontani dalla tanto auspicata sicurezza nello sport: il rischio di arresto cardiaco nei più giovani non si limita alle sole competizioni, basta vedere la passione e dedizione che i nostri giovani sportivi mettono anche nei più semplici allenamenti.

A questo punto non possiamo che sperare nella sensibilità delle società sportive, che tengano un DAE sempre rapidamente disponibile durante gli allenamenti e almeno una persona formata, non per assolvere un’obbligo di legge ma per assolvere l’obbligo morale di non lasciar morire inutilmente giovani atleti o semplici amatori. 

Da parte nostra, come sempre, massima disponibilità a formare quanto più personale possibile senza logiche di prezzo. Non bastasse quanto abbiamo ripetuto finora: non dev’essere il fattore economico a togliere la possibilità di salvare vite.

Fate i corsi, noi vi aspettiamo!

[Aggiornamento]

Nei giorni scorsi abbiamo scritto all’Ufficio Stampa del Ministro per lo Sport Lotti che, proprio questa mattina ha gentilmente risposto chiarendo

Il decreto ministeriale […] prevede un duplice obbligo.

In primo luogo, obbliga le società sportive dilettantistiche che utilizzano un impianto sportivo permanente a dotarsi di un defibrillatore: senza la presenza di un dispositivo salvavita semiautomatico o a tecnologia più avanzata, l’impianto sportivo non potrà essere utilizzato, né per le gare né per gli allenamenti.

In secondo luogo, obbliga le società sportive dilettantistiche a garantire la presenza di una persona debitamente formata all’uso del dispositivo salvavita durante tutte le gare.

Questo non toglie, ovviamente, che ciascuna società o associazione sportiva dilettantistica possa prevedere, di sua spontanea volontà, la presenza di soggetti debitamente formati all’uso del defibrillatore anche durante gli allenamenti.

 

Il DAE sarà quindi necessario sia durante le gare che durante gli allenamenti e sarà solo la presenza di personale formato ad essere obbligatoria solo durante le gare. Inoltre si aprono importanti spiragli di miglioramento per il futuro. 

L’approvazione del decreto rappresenta la prima tappa di un percorso più ambizioso.

Sono infatti già allo studio una serie di protocolli per prevedere l’obbligo di formazione all’uso dei defibrillatori a carico degli allenatori e degli arbitri: l’obiettivo finale è quello di garantire non soltanto la presenza del defibrillatore in ogni impianto sportivo, ma anche quella di assicurare che dove si pratica un’attività sportiva sia presente una persona debitamente formata a farne uso.

 

Nel ringraziare l’Ufficio Stampa del Ministro dello Sport per la sollecita e cortese risposta, speriamo che questo percorso si concluda al più presto ma siamo già davvero soddisfatti per la conclusione di questo primo ciclo e rinnoviamo l’invito alle società sportive per formare quanto più personale possibile, per la propria tranquillità e quella dei propri atleti.